Dopo avere
conquistato l'Inghilterra, Guglielmo, detto appunto il Conquistatore ma
conosciuto anche come il Bastardo, iniziò a sviluppare gradualmente un sistema
feudo-vassallatico simile a quello della Normandia, di cui era duca, che faceva
dei castelli il suo centro di potere. Molti ne furono costruiti e i più
importanti, insieme ai territori e ai villaggi che vi facevano capo, vennero
affidati a membri della famiglia del nuovo re e ai suoi vassalli. Guglielmo
represse con energia ripetuti tentativi di rivolta e nel 1186 fece redigere un
inventario del regno, il Domesday Book, il censimento di tutte le proprietà
effettuato da appositi ispettori, che ne registravano tutte le caratteristiche;
nello stesso anno, secondo la Cronaca anglosassone, pretese un giuramento di
fedeltà da tutti i proprietari del Paese. Raccogliere l'eredità di Guglielmo,
che morì nel 1087, non fu facile: Guglielmo il Rosso riuscì a prevalere sul
fratello Roberto, ma poi fu ucciso; salì allora sul trono Enrico I, l'ultimo
dei figli di Guglielmo, che regnò 35 anni; alla sua morte (1135) i baroni rifiutarono
la successione della figlia Matilde, preferendo il nipote del re Stefano di
Blois. Si aprì così un torbido periodo di lotte, che ebbe fine nel 1154 quando
Enrico II salì al trono. |
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