Il primo califfo
fondatore della nuova dinastia, Abu al-Abbas, regnò per meno di 5 anni, morendo
improvvisamente 1'8 giugno 754. Gli subentrò per circa un ventennio il fratello
Abu ]a'far 'Abd Allah, diventato noto con il laqab, o soprannome onorifico, di
al-Mansur ('il Vincitore per volere divino'): egli si vide costretto a
soffocare numerose rivolte interne, specialmente fra gli sciiti. La nuova
dinastia si trovò a governare un territorio immenso, che si estendeva fino
all'Indo e alla mitica Samarcanda. La forza dell'Impero musulmano si basava
sull'abilità dei sovrani abbasidi di sapersi circondare di una corte di
servitori fedeli e di poter fare affidamento su un efficiente apparato
militare, capace di sedare rapidamente qualsiasi tentativo di ribellione. I
califfi abbasidi optarono per il reclutamento di soldati provenienti dalle
province orientali. La capitale fu spostata da Damasco alle terre dell'attuale
Iraq: il primo califfo, Abu al-Abbas, la trasferì ad al-Kufah; al-Mansur,
invece, che si fidava poco degli abitanti di questa città, decise di fondarne
una nuova. Dopo accurati calcoli astrologici, scelse un luogo sulla riva
occidentale del Tigri, poco prima che questo affluisse nell'Eufrate: lì venne
fondata la città di Baghdad che, ultimata nel 766, in poco tempo diventò la più
grande e popolosa del mondo. |
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