L’Islam (vale a dire
l'abbandono e la sottomissione alla volontà di Dio: questo è il significato del
termine) era basato su cinque semplici pilastri, di cui il primo è la professione
di fede in un solo Dio (in arabo Allah), di cui Maometto è il messaggero. Ben
presto un 'obbligo di comunità' acquistò un'importanza pressoché pari a quella
dei Cinque Pilastri: la jihad, ossia lo 'sforzo'
per convertire i non credenti all'Islam. Questo obbligo non comportava necessariamente
l'uso delle armi, ma di fatto divenne sinonimo di 'guerra santa' contro i
pagani e quanti non riconoscevano i diritti di Dio, e fu all'origine della straordinaria
espansione islamica, favorita anche dalla debolezza degli Imperi bizantino e sasanide,
provati dai duri conflitti. All'inizio l'esercito islamico era composto
soltanto da. beduini nomadi, designati dalla tradizione come 'veri Arabi', ai
quali si era originariamente rivolta la predica zio ne di Maometto e che erano
ansiosi di percorrere la 'strada di Dio' della jihad per allargare i confini
del dar-al-Islam, cioè del territorio
in cui regna la Legge islamica. Ben presto le conquiste misero gli Arabi in
contatto con culture superiori da cui - prendendo coscienza del proprio 'gap'
tecnologico - riuscirono ad apprendere insegnamenti utili. Nel corso di questo
processo di espansione, la cavalleria assunse un ruolo sempre più importante:
con la conquista della Siria i beduini, in prevalenza abituati ai cammelli,
ebbero a disposizione una grande quantità di magnifici cavalli, noti per la
loro resistenza alle andature veloci. |
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