I Mongoli
propriamente detti erano originari, come altre genti turco-mongole, della
regione compresa tra il lago Bajkal e il corso superiore del fiume Amur. Tra la
fine del XII e l'inizio del XIII secolo Temüjin, che apparteneva a uno dei clan
dominanti, quello dei Borjigin, e che sarebbe passato alla storia con il nome
di Gengis Khàn (in mongolo Cingiz Qan,
1155 ca.-1227), riuscì a dare alla sua tribù una ferrea disciplina e
un'organizzazione militare: ciò gli permise, con varie spedizioni di razzia, di
assicurarsi la superiorità sui vicini Tatari, Merkiti, Keraiti e Naimani, che
vennero assorbiti e considerati 'Mongoli' a tutti gli effetti. Tra questi gruppi
il più importante fino allora era stato quello dei Tatari: questo forse spiega
perché le fonti cinesi e musulmane per designare la potenza mongola usassero il
nome Tatar, che gli Europei mutarono in 'Tartari' probabilmente per assonanza
con il mitologico Tartaro, luogo di eterna pena e sofferenza che ben si
adattava a un popolo spietato e feroce. |
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