Separare il mito dal
personaggio reale rimane un compito dello storico; distinguere l'elaborazione
letteraria di fatti realmente accaduti dai racconti puramente leggendari
diventa un lavoro molto complesso, soprattutto se la figura leggendaria
sovrasta il personaggio storico, come nel caso del Cid. La figura storica del
Campeador, cantata ed esaltata nei secoli in numerose opere letterarie come
modello di virtù, è in effetti offuscata dalla nebbia della leggenda. Ruy o Rodrigo
Diaz de Bivar (o Vivar) nacque intorno al 1043 a Burgos o nel villaggio di Bivar,
nelle immediate vicinanze della città castigliana. Figlio di Diego Làinez, un
signore appartenente alla piccola nobiltà del regno Ci cosiddetti infanzones), il giovane Rodrigo fu
chiamato alla corte del re Ferdinando I per esservi educato come cavaliere. La
sua presenza a corte faceva probabilmente parte di una ricompensa per l'aiuto
militare che Diego Làinez aveva fornito a Ferdinando durante lo scontro con il
regno di Navarra per il controllo di alcune fortezze situate lungo la frontiera
tra i due regni. Qualche anno più tardi, alla morte di re Ferdinando I, il
testamento del sovrano cambiò il corso della vita del giovane gentiluomo:
Ferdinando I, che aveva ereditato il regno di Castiglia e si era poi
impadronito del Leòn, decise che alla morte i suoi possessi sarebbero stati
divisi tra i figli. Al primogenito, il coraggioso e bellicoso Sancio, lasciò in
eredità la Castiglia con il regno di Taifas di Saragozza; ad Alfonso,
probabilmente il suo favorito, il regno di Le6n fino a Pisuerga e il titolo
reale, mentre Garda, l'ultimo figlio, si dovette accontentare della Galizia e
dei regni di Taifas di Siviglia e Badajoz. Alle sue figlie, Urraca ed Elvira, Ferdinando
fece dono degli infantados (feudi)
situati rispettivamente nelle città di Zamora e di Toro. |
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