Conquistador Spagnolo

Conquistador Spagnolo

La guerra per la conquista di Granada (1481-92) e le campagne in Italia contro i Francesi che minacciavano il regno di Napoli (1494-1503) furono un buon campo di addestramento per l'esercito spagnolo che si avviava a essere uno dei più forti d'Europa. La sapiente combinazione delle nuove tattiche di combattimento messe in pratica dalla fanteria svizzera e l'impiego sistematico dei corpi di archibugieri realizzato, durante le campagne italiane, da Gonzalo Fernandez de Còrdoba (il 'Gran Capitano') divennero una temibile costante sui campi di battaglia. Il fattore militare assunse un ruolo strategico e fondamentale soprattutto in Castiglia, relegando in secondo piano le attività produttive, ormai entrate in crisi a causa della cacciata degli ebrei e dei moriscos che detenevano le competenze professionali e le tecniche più evolute. All'alba del XVI secolo la Spagna era, nel complesso, un Paese economicamente depresso, in cui gli hidalgos Ci piccoli nobili) spiantati sognavano fama e ricchezza e proprio alcuni di essi furono i protagonisti delle conquiste americane.
Cortés e Pizarro, per esempio, provenivano entrambi dall'Estremadura, una delle regioni più povere della penisola iberica e non è un caso che le biografie dei conquistadores, prima delle loro imprese nelle Indie occidentali, fossero circondate da ombre, imprecisioni o leggende più o meno oscure e che la magnificazione della loro honra (onore) cavalleresca avverrà solo per la loro esistenza 'americana'.

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