Jeanne o, come tutti
la chiamavano, ]eannette, e che noi chiameremo Giovanna, secondo l'uso italiano,
nacque il 1412 nel villaggio di Domrémy, un fazzoletto di terra sulla riva
sinistra della Mosa. Era la quarta dei cinque figli di una semplice coppia di
contadini, ]acques d'Are e Isabelle Romée. Giovanna era una bambina, e poi una
ragazzina, come tutte le altre, ma che si distingueva per il suo vivo senso
religioso e per l'ingenua ma profonda devozione; accudiva alle faccende
domestiche, collaborava ai lavori campestri e nei giorni di festa frequentava
la chiesa. Verso il 1425, quando era un'adolescente più o meno tredicenne,
cominciò a udire delle voci, da lei prontamente attribuite all'arcangelo Michele
e alle sante Margherita e Caterina, che le rivelavano “da parte del Re del Cielo” la sua missione: liberare il regno di
Francia caduto sotto il potere dell'Inghilterra e far consacrare il suo re. Con
il tempo, le voci si fecero sempre più insistenti e perentorie, fino a ordinare
alla povera ragazza di recarsi “in Francia”',
vale a dire nelle terre controllate dal delfino (titolo che spettava al
legittimo erede al trono), e di liberare la città di Orléans dall'assedio nel
quale gli Inglesi la stringevano. Giovanna pensò di rivolgersi a Robert de
Baudricourt, capitano della vicina piazza di Vaucouleurs fedele al delfino, che
non voleva crearsi problemi. In un primo tempo si rifiutò di parlare con la ragazzina,
ma, dopo ulteriori insistenze, accettò di riceverla e ascoltarla. Il rude
capitano non si lasciò convincere, ma restò comunque profondamente turbato
dall'incontro e dal colloquio con Giovanna. |
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