Sģpahi Ottomano

Sipahi Ottomano

Verso la fine del XIII secolo, a causa della pressione esercitata dai Mongoli, alcune tribł turche giunsero in Anatolia da est. Tra queste, anche la tribł degli Ottomani, alla cui guida, dopo la morte del padre Ertogrul, passņ Osman (1299-1326), fondatore della dinastia degli Osmanli o Ottomani. Egli costituģ un emirato, nominalmente soggetto al sultano di Rum, che confinava con i domini bizantini e che aveva, almeno all'inizio, un carattere spiccatamente militare; alla tribł ottomana, infatti, si univano di continuo i ghazi, cioč i combattenti per la fede, che affluivano dalle vicine province turche per combattere il nemico cristiano. Nell'arco di due secoli, il piccolo emirato fondato da Osman divenne uno degli im-peri pił formidabili della storia, destinato a durare fino al 1923 alla proclamazione della Repubblica turca e comprendente, al culmine della sua espansione, tutta la penisola balcanica, l'Asia Minore, il Vicino Oriente e il Maghreb fino ad Algeri. La penetrazione turca in Asia Minore era iniziata nel 1071 dopo la vittoriosa battaglia di Manzikert contro i Bizantini e l'insediamento del ramo della famiglia selgiuchide che recava il nome di Selgiuchidi d'Anatolia (da Anadolu, denominazione turca dell'Asia Minore) o di Rum (dalla parola 'romano', qualificativo applicato all'Impero bizantino che rivendicava l'ereditą dell'antico Impero di Roma). Gią alla fine del XII secolo la regione possedeva un marcato carattere turco, alcuni occidentali che la percorsero, infatti, le attribuirono il nome di 'Turchia' (mentre i musulmani continuavano a chiamarla 'paese di Rum'). I Selgiuchidi costituirono uno / Stato ben organizzato, in cui coabitavano senza traumi popoli di origini e religioni diverse e gli Ottomani, che ne proseguirono e ampliarono l'opera, trovarono in loro un modello che seppero utilizzare e sviluppare.

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Partricolare scudo e arco

Sipahi Ottomano

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